Un sabato di dominio al "Verstappenring": Sprint e Pole Position per Max!

E' un sabato di dominio assoluto quello che vede Max Verstappen imporsi prima nella Sprint e poi nelle Qualifiche del Gran Premio d'Austria. Al Red Bull Ring non ce n'è per nessuno, tant'è vero che - se consideriamo anche le FP1 e la Sprint Qualifying di ieri - il Campione del Mondo ha concluso in prima posizione tutte le sessioni finora disputate. Che dire, manca solo la gara...

Analisi della Sprint: una vittoria difesa coi denti da Max contro Norris e Piastri

I 23 giri disputati nella Sprint, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono stati a senso unico, ma hanno visto le due McLaren mettere in seria difficoltà Max Verstappen nella prima fase. Ma quando l'olandese ha aperto il gap con Piastri oltre 1.0 s, impedendogli così di usare il DRS, ha potuto allungare ancora e terminare davanti a tutti in solitaria. 

Scendendo nei dettagli di una Sprint per la verità molto facile da analizzare, nei primissimi giri il maggior pericolo per la leadership di Max è stato costituito da Lando Norris, che portando con sè il compagno di squadra a tiro DRS, ha provato con convinzione a sorpassare l'idolo di casa. L'attacco deciso è arrivato al quinto giro, in particolare in Curva 3 (un tornantino verso destra da circa 60 km/h): Norris ha tirato una staccata così profonda nei confronti di Verstappen da compromettere la traiettoria di entrambi, col beneficio però di portare largo il suo rivale e mettersi davanti a lui...

Mark Sutton / Motorsport Images

Ma Verstappen, si sa, non è certo il tipo che la dà vinta facilmente, e pur non avendo DRS a disposizione nel rettilineo che porta da Curva 3 a Curva 4, è riuscito a sfruttare la scia della McLaren fino a portare un contrattacco proprio in Curva 4: una frenata all'interno estremamente posticipata, mettendo le ruote sullo sporco, per giunta in un tratto in discesa con una forte pendenza. Com'era prevedibile, la RB20 di Max è andata al bloccaggio, ma nonostante ciò il Campione del Mondo è riuscito a tenerne il controllo, reissandosi al comando con ancora 18 giri da disputare.

Steven Tee / Motorsport Images

La manovra, che potremmo definire un'autentica magia, è stata così inaspettata per l'inglese della McLaren che lo stesso ha perso la posizione anche da Oscar Piastri, molto coraggioso a tenere la traiettoria esterna nella successiva Curva 5: in quel momento, vuoi per performance, vuoi per ordini di scuderia, le posizioni tra i due piloti del team di Woking sono rimaste congelate, con l'australiano ad avere il compito di sfidare la Red Bull in prima posizione. Purtroppo per lui, una volta rotta la "barriera" del secondo di distacco che lo stava tenendo a breve distanza da Verstappen, ha iniziato a incamerare ad ogni giro un gap non devastante, ma inesorabile. Per quanto riguarda le posizioni sul podio, la Sprint è terminata praticamente con la stessa situazione conseguente al fantastico duello raccontato.

Mark Sutton / Motorsport Images

Alle spalle dei primi tre, abbiamo assistito a una Sprint molto movimentata tra le due Ferrari e le due Mercedes, con queste ultime che si sono dimostrate oggi leggermente più rapide dei rivali del team di Maranello. La situazione di 2 contro 2 si è creata immediatamente a seguito della partenza, dove Charles Leclerc ha recuperato 3 posizioni rispetto alla P10 in griglia alla quale era stato relegato per via dello spegnimento improvviso della sua Power Unit in corsia box, durante la Sprint Qualifying di ieri.

Mark Sutton / Motorsport Images

Una volta artigliata la settima posizione, tuttavia, la rimonta del monegasco della Ferrari si è interrotta bruscamente alle spalle della Mercedes W15 di Hamilton, sufficientemente rapido in termini di velocità di punta e addirittura con un piccolo vantaggio nelle (poche) curve che punteggiano il Red Bull Ring. Lo stesso - esiguo - vantaggio è stato il fattore che ha permesso a George Russell di guadagnare la quarta posizione su Carlos Sainz, con una manovra di sorpasso facilitata grazie all'uso del DRS nel rettilineo tra Curva 3 e Curva 4, in particolare all'ottavo giro. Così come per i tre là davanti, anche per le due coppie dei team menzionati la Sprint ha avuto poco altro da dire, con Hamilton più performante di Sainz ma senza possibilità di attaccarlo per via del DRS del quale lo spagnolo beneficiava restando a distanza ravvicinata da Russell, dopo il sorpasso subito.

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L'ultimo punto a disposizione è stato agguantato da Sergio Perez, che ha percorso tutti e 23 i giri previsti senza attaccare nè essere attaccato dai rivali attorno alla sua ottava posizione: l'ennesima prestazione incolore per il messicano, nei confronti del quale tuttavia è inutile muovere altre critiche... Semplicemente, il divario di guida che lo separa dal compagno di squadra fluttua attorno a una media troppo grande per pensare di terminare qualifiche e gare vicino a quest'ultimo, con tutto ciò che ne consegue in termini di Classifica Costruttori.

Analisi delle Qualifiche: pole mai in dubbio per Verstappen, McLaren spreca con Piastri. Disastro per Leclerc!

Nonostante la possibilità di effettuare modifiche di assetto tra Sprint e qualifiche, queste ultime hanno emesso verdetti molto simili a quelli della Sprint appena analizzata. Nella fattispecie, prima di andare ad approfondire le tematiche emerse, ecco qui la classifica finale:

Il trend più interessante che abbiamo potuto osservare in qualifica, è stato, a mio parere, l'appiattimento prestazionale lungo tutta la griglia, favorito sì dai bassi tempi di percorrenza del circuito austriaco, ma comunque davvero notevole se si pensa che al termine del Q1 tra il primo e l'ultimo classificato c'erano solo 0.798 s di gap. A partire dal 2006, anno nel quale fu introdotto l'attuale format di qualifica suddiviso in Q1, Q2 e Q3, si tratta di un record assoluto!

Steven Tee / Motorsport Images

Proprio partendo da questo aspetto, è stato curioso osservare come un solo pilota è riuscito in una progressione netta dal Q1 al Q3: parliamo ovviamente di Max Verstappen, che - al netto dell'aver utilizzato un set di pneumatici Soft usati nella prima manche - ha letteralmente scavato un solco nei confronti delle due McLaren, con Norris e Piastri ad essere costantemente i suoi primi inseguitori nel corso del weekend di Spielberg. Il crono (1'04"314) che ha regalato al Campione del Mondo la pole position numero 40 in Formula 1 (nonché la settima consecutiva sul Red Bull Ring, contando anche gli appuntamenti doppi del 2021 e le Sprint Qualifying di 2023 e 2024) è stato più rapido di 0.404 s rispetto a Norris, il che su una pista dalla percorrenza più lunga si tradurrebbe in un gap tra i 6 e i 7 decimi di secondo: semplicemente impressionante.

Steven Tee / Motorsport Images

Venendo alla McLaren, se per Norris si può parlare di risultato massimizzato, altrettanto non si può fare per Oscar Piastri, che ha visto la cancellazione dell' 1'04"786 che l'avrebbe collocato in terza posizione per via di una violazione dei track limits tra Curva 5 e Curva 6. Come si può vedere nell'immagine di seguito, non si tratta di una violazione eccessiva, ma di quanto basta per azionare i sensori deputati al rilevamento di queste infrazioni, portando di conseguenza alla cancellazione del tempo ottenuto.

Per via di questo imprevisto, l'australiano della McLaren sarà costretto a scattare dalla settima posizione in griglia, in virtù del crono ottenuto durante il primo dei due tentativi in Q3. Un contrattempo non da poco, dato che davanti a lui avrà il blocco delle due Mercedes e delle due Ferrari - probabilmente con l'idea per gli strateghi di entrambe le squadre di fare gara ciascuno sull'altro team. In questo contesto, se la partenza non dovesse essere delle migliori per Piastri, l'obiettivo podio sarà molto complicato da ottenere.

Mark Sutton / Motorsport Images

Parlando invece della qualifica di Leclerc, la prestazione (e il risultato) ottenuti confermano il periodo di difficoltà di Charles in questa fase di metà campionato: qui a Spielberg è apparso da subito chiaro come Carlos Sainz avesse trovato un migliore assetto di partenza già dalle FP1, facendo un ulteriore step nella finestra di tempo tra la Sprint e le qualifiche. L'unico guizzo di Charles lo si è avuto nel primo tentativo in Q3, quando il monegasco ha segnato un tempo 0.2 s più veloce di quello del compagno di squadra; sulle ali dell'entusiasmo, tuttavia, il secondo tentativo è stato assolutamente disastroso, con due uscite di pista in Curva 6 e Curva 9 che hanno portato il Ferrarista a rinunciare al completamento del giro.

Il problema per Leclerc è che nei due fuoripista menzionati sono stati riportati danni (a sua detta) molto estesi al fondo, il che richiederà al team la sostituizione del componente in esame. Si tratta di un'operazione consentita da Regolamento Sportivo, come deroga al regime di Parco Chiuso tra qualifiche e gara, durante il quale le vetture non devono essere modificate in alcun modo - se non, appunto, mediante richiesta ai delegati FIA in seguito a danni rimediati.

Andy Hone / Motorsport Images

A seguire, chiudono la top ten Perez, un ottimo Nico Hulkenberg a bordo della sua Haas e l'Alpine di Esteban Ocon (al suo terzo approndo in Q3 consecutivo). Nella seconda metà di classifica, invece, le prestazioni meno edificanti sono arrivate dall'Aston Martin e dalla Visa CashApp RB: in particolar modo, sebbene Fernando Alonso e Lance Stroll fossero in difficoltà già da parecchi Gran Premi, è lecito dire che al Red Bull Ring la AMR24 stia mostrando il peggio delle proprie caratteristiche tecniche, a tal punto da diventare improvvisamente una monoposto a malapena in grado di far accedere i propri piloti in Q2

Steven Tee / Motorsport Images

Ancor più in fondo, come ormai certificato più volte, stazionano la Williams e la Stake: una condizione tecnica abbastanza deprimente in ottica mercato per Carlos Sainz, che ha in queste due scuderie (oltre all'Alpine, per cui la logica è la medesima) le opzioni più papabili in vista del Mondiale 2025. Anche se la Stake vedrà un coinvolgimento via via maggiore da parte dell'Audi - fino al "takeover" vero e proprio nel 2026 - è difficile pensare che la situazione attuale possa essere ribaltata in poco tempo. E questa, per chi al momento guida una Ferrari, è una realtà davvero non semplice da digerire.

Prospettive in ottica gara: podio che sembra scontato, ma occhio alle strategie! 

La gara, che prenderà il via alle ore 15.00 italiane, prevede una distanza di 71 giri durante i quali saranno tre le tematiche fondamentali:

  • Il degrado gomme, che spesso qui si verifica sottoforma di "blistering" e che ha quindi notevoli ricadute sulle strategie per cui i vari team andranno ad optare;
  • Le temperature solitamente molto elevate, che - unite all'altitudine del Red Bull Ring - possono determinare difficoltà di raffreddamento, e potenzialmente problemi di affidabilità;
  • Il fattore DRS, molto potente per via della conformazione del tracciato (con tre rettilinei piuttosto lunghi intervallati da tornantini lenti o curve a 90°): come si è visto nella Sprint, restare in scia ad un avversario dotato di un passo gara anche molto migliore è possibile, proprio grazie al guadagno di tempo che il DRS permette in rettilineo. Anche questo può portare a dinamiche di gara non scontate!

In condizioni di gara lineare, la strategia più veloce dovrebbe contemplare due soste ai box, evitando possibilmente l'uso degli pneumatici Soft: durante il corso dell'unica sessione di prove libere abbiamo potuto osservare che si tratta di un compound troppo soffice per pensare di utilizzarlo in uno stint più lungo di 12 giri. Insomma, una scelta molto vincolante e poco flessibile in ottica gara.

Appuntamento quindi a domani, per commentare quanto accadrà al Red Bull Ring... Buona gara!

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