Las Vegas: pole di Russell, Mercedes può puntare alla vittoria!

(Immagine di copertina: Mercedes AMG Motorsport)

Nel venerdì notte di Las Vegas è George Russell a conquistare la pole position, con una Mercedes che - per l'ennesima volta in questa stagione - sembra una lontana parente di quella che ha corso nelle ultime gare. Di fianco all'inglese partirà la Ferrari di Carlos Sainz, con lo spagnolo che probabilmente prima delle qualifiche non avrebbe scommesso di trovarsi così in alto in griglia, peraltro due posizioni davanti al suo compagno di squadra Leclerc. Tra i due Ferraristi, a sorpresa, troviamo l'Alpine di Pierre Gasly, che dà seguito al podio di Interlagos con una prestazione altrettanto degna di nota.

Ma, data un'occhiata alle classifiche di giornata, come sempre andiamo ad analizzare in dettaglio le performance espresse in pista!

Mercedes rinvigorita dal freddo di Las Vegas: Russell approfitta, Hamilton spreca

Sul tracciato cittadino più glamour degli Stati Uniti la W15 è apparsa trasformata per merito delle basse temperature di pista e ambiente, condizione nella quale sappiamo che le frecce d'argento sono in grado di dare il meglio di loro. Già dalla prima sessione di prove libere, infatti, si era visto come Russell e Hamilton disponessero di una monoposto molto "neutra" - vale a dire che non tendeva eccessivamente nè al sottosterzo, nè al sovrasterzo: per un pilota è la condizione migliore nella quale guidare, poiché il comportamento della vettura diventa molto semplice da predire (e quindi da gestire).

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nonostante ciò, sebbene di norma le vetture neutre non siano intrinsecamente velocissime (dato che ogni layout di pista predilige un assetto lievemente tendente al sottosterzo o al sovrasterzo), si può dire che le condizioni al contorno abbiano messo le due W15 nella miglior finestra di utilizzo possibile, quello che a volte viene definito come "sweet spot". Ciò ha reso questo weekend finora speciale per Mercedes, con una concreta possibilità di portare a casa anche la vittoria: ma di questo parliamo a fine articolo...

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Da un punto di vista sportivo, per il team anglo-tedesco la situazione non è però eccezionale come avrebbero potuto sperare, perché se da un lato Russell ha conquistato la pole senza essere veramente contrastato (ad eccezione di una rediviva Ferrari sul finale del Q3), dall'altro Hamilton ha sprecato un'occasione davvero ghiotta per essere quantomeno vicino al proprio compagno di squadra. La manche finale è stata per l'inglese una triste ripetizione delle qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, in quanto anche oggi ha commesso due errori in sequenza che lo relegano addirittura in P10.

Da lì sarà molto difficile per lui ribaltare il risultato in gara, ma la considerazione che emerge dal venerdì di Las Vegas è che raramente abbiamo visto Lewis commettere così tanti errori in weekend molto ravvicinati: probabilmente - e comprensibilmente - il 7 volte Campione del Mondo sta faticando a trovare le motivazioni per chiudere al meglio un lungo capitolo della sua carriera, ma c'è da scommettere che con il passaggio in Ferrari nel 2025 lo ritroveremo pronto come non mai a battersi per dimostrare di essere ancora il numero uno.

Ferrari massimizza il risultato per riaprire il Mondiale Costruttori

In casa Ferrari le qualifiche di Las Vegas si chiudono con un risultato che vede Carlos Sainz in P2 (a +0.098 s da Russell) e Charles Leclerc in P4 (a +0.471 s dallo stesso poleman). Due posizioni di partenza ottime in vista della gara, e certamente considerabili nel versante più ottimistico della rosa di possibilità nella quale ricadeva il potenziale della SF-24 fino all'ultima sessione di prove libere.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebbene la monoposto di quest'anno abbia corretto molte delle lacune che avevano caratterizzato la SF-23 nel 2023, questo miglioramento è passato attraverso alcuni compromessi: ad esempio, se lo scorso anno la piattaforma tecnica era ben più avvezza alla qualifica che alla gara, quest'anno la situazione si è ribaltata; o ancora, come è apparso chiaramente oggi, la SF-24 non ha quel vantaggio competitivo che la SF-23 aveva in condizioni di temperature bassissime.

Simon Galloway / Motorsport Images

Questo non significa che quando c'è alto rischio di graining sugli pneumatici (come a Las Vegas) la monoposto ne risulti svantaggiata, ma d'altro canto non possiamo più parlare di questa condizione come di un punto di forza conclamato per il team di Maranello!

Gasly sorprende ancora dopo Interlagos, le McLaren deludono!

In terza posizione, metaforicamente a sandwich tra le due Ferrari, troviamo l'Alpine di Pierre Gasly: sembrerebbe incredibile a dirsi, ma pare che il team francese stia facendo l'abitudine a stare nelle zone nobili della classifica! Ovviamente è molto difficile pensare che domani in gara il pilota transalpino possa ripetere una terza piazza come quella artigliata oggi, ma in compenso sarebbe stata altrettanto impronosticabile una ripetizione della bella gara di Interlagos...

Glenn Dunbar / Motorsport Images

A differenza dell'appuntamento in Brasile, tuttavia, qui siamo in condizioni meteo (e di pista) molto più "standard": questo dà ancor più valore ai progressi di una monoposto che - a costo di ripeterci per l'ennesima volta - a inizio anno era il fanalino di coda in griglia! A questo si deve aggiungere, come ulteriore nota di merito per Pierre, che stiamo parlando dell'unico pilota in griglia che nel 2024 non ha mai avuto alcun incidente tra prove libere, qualifiche e gare. Nulla da togliere ad Esteban Ocon (in P11), solitamente altrettanto efficace e attento del connazionale, ma oggi sfortunato ad essere eliminato in Q2 per soli 0.107 s ad opera di Nico Hulkenberg (in P9 alla fine).

Simon Galloway / Motorsport Images

Cambiando registro, se Gasly è stato la sorpresa positiva di queste qualifiche, chi ha stupito in negativo sono senz'altro le due McLaren, con Norris in P6 e Piastri in P8. Le due vetture papaya sono parse per tutto il venerdì in grado di poter contendere le prime due file a Mercedes e Ferrari, e - seppur il team ufficiale aveva mostrato un piccolo gap - pensare addirittura a una pole position non sarebbe stato azzardato, in caso di un giro particolarmente pulito da parte di Lando o Oscar.

Invece ci ritroviamo a commentare una terza e una quarta fila che mettono McLaren in una posizione scomoda nella lotta contro le due Ferrari nel Mondiale Costruttori: se in gara non ci dovessero essere particolari stravolgimenti, è difficile immaginare un recupero prodigioso da parte dei due piloti del team di Woking... L'unica arma sulla quale potranno contare, tuttavia, è un bassisimo drag che fin qui ha fatto volare le MCL38 nel terzo settore, composto principalmente da lunghi rettilinei. Questo fattore potrebbe infatti essere cruciale nei duelli che i due si troveranno ad affrontare, quantomeno contro piloti su vetture più lente come Gasly e Tsunoda (splendido settimo con la sua VCARB), o chi si trova a dover correre in difesa, un po' contronatura (parliamo ovviamente di Verstappen, in P5).

Colapinto ancora a muro, Perez e le Aston Martin out in Q1

Detto della prima metà di classifica, nel resto della griglia troviamo ancora degli spunti di riflessione, come la P14 di Franco Colapinto. Un risultato non da disprezzare, certo, ma che racchiude un importante - e grave - errore che ha causato un crash da oltre 50G di decelerazione in Curva 16... Considerando che anche a Interlagos il rookie argentino si era reso protagonista di ben due incidenti tra qualifiche e gara, viene da chiedersi se gli errori in cui sta incorrendo da un paio di appuntamenti non siano un po' troppi!

Simon Galloway / Motorsport Images

A fare da contraltare all'alto tasso di sbagli c'è sicuramente una velocità fuori dal comune per un pilota ancora giovanissimo, ma a mio parere a scagionarlo è un altro aspetto: la difficoltà di guida della sua Williams. Se, infatti, estendiamo la nostra analisi all'intera stagione 2024 (inclusa la prima metà con Sargeant al volante al posto di Colapinto stesso), ci accorgiamo che i crash totali sono stati addirittura 13:

  • Gran Premio d'Australia: Albon (prove libere);
  • Gran Premio del Giappone: Sargeant (prove libere);
  • Gran Premio del Giappone: Albon (gara);
  • Gran Premio di Miami: Sargeant (gara);
  • Gran Premio del Canada: Sargeant (gara);
  • Gran Premio d'Olanda: Sargeant (prove libere);
  • Gran Premio d'Azerbaijan: Colapinto (prove libere);
  • Gran Premio del Messico: Albon (prove libere);
  • Gran Premio del Messico: Albon (gara);
  • Gran Premio del Brasile: Colapinto (qualifiche);
  • Gran Premio del Brasile: Albon (qualifiche);
  • Gran Premio del Brasile: Colapinto (gara);
  • Gran Premio di Las Vegas: Colapinto (qualifiche);

Mi auguro che per il team di Grove, che sicuramente ha dovuto dirottare una parte del suo budget destinato agli sviluppi verso le frequenti riparazioni delle due FW46, la lista degli incidenti collezionati sia finita con l'impatto di Franco in Curva 16, ma allo stesso tempo spero che queste disavventure non tolgano luce a quanto di buono sta facendo l'esordiente nelle poche gare che ha finora avuto a disposizione...

Andy Hone / Motorsport Images

Analizzato il capitolo Colapinto / Williams, non resta che passare in rassegna i piloti eliminati in Q1: oltre ad Albon (P18) e a Bottas (P19), troviamo nomi e vetture di un certo peso, come Sergio Perez (P16), Fernando Alonso (P17) e Lance Stroll (P20), con quest'ultimo però che ha portato velocemente in pista la sua Aston Martin AMR24 per un solo giro lanciato, dopo aver perso l'intera terza sessione di prove libere per via di problemi non meglio specificati all'ERS. Per quanto riguarda invece il messicano della Red Bull, duole dirlo ma ormai non si tratta più di un'eliminazione a sorpresa: dopo 22 qualifiche disputate quest'anno, solo in 12 occasioni è riuscito a portarsi in top 10.

Una gara apertissima, sarà il degrado degli pneumatici a deciderla!

Concludiamo quindi la nostra analisi parlando di cosa potrebbe accadere in ottica gara (ricordando che il via sarà alle ore 7.00 italiane, corrispondenti alle 22.00 del sabato sera di Las Vegas).

Partendo dalla pole position, è impossibile escludere George Russell dalla lotta per la vittoria, sebbene quest'anno sia stato ampiamente dimostrato come Ferrari, McLaren e Red Bull siano vetture globalmente migliori della sua Mercedes. Tuttavia, come detto in apertura, le condizioni in cui ci si ritroverà a correre sono molto favorevoli al team anglo-tedesco, per cui gran parte dell'esito di questa gara sarà in mano agli pneumatici Pirelli: qualora il graining preannunciato dovesse essere deleterio per la W15 di George, il naturale favorito diventa Carlos Sainz. Ma il bello, in questo caso, è che con prestazioni tutto sommato ravvicinate, non è possibile realmente escludere nessuno dalla vittoria tra i primi 8 in griglia - fatti salvi, spiace dirlo, Gasly e Tsunoda.

Se l'idea di una gara aperta a molti possibili vincitori è allettante, il rovescio della medaglia è costituito da un layout di pista che - con i suoi interminabili rettilinei e le lunghe zone DRS - rende lo spettacolo un po' artefatto. L'anno scorso a rendere genuino lo spettacolo era stato Charles Leclerc, con una manovra all'ultimo giro contro Perez che gli era valsa la seconda posizione alle spalle di Verstappen. Come andrà quest'anno?

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